Conoscere la Storia della Repubblica di San Marino
San Marino è
San Marino è una delle più antiche repubbliche del mondo ed è "l’unica città-Stato che sussiste, rappresentando una tappa importante dello sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo" (Dichiarazione di valore universale eccezionale del Comitato del patrimonio mondiale UNESCO del 7 luglio 2008). "San Marino e il Monte Titano costituiscono una testimonianza eccezionale dell’istituzione di una democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e l’autogoverno, avendo esercitato con una continuità unica e senza interruzione il ruolo di capitale di una repubblica indipendente dal XIII secolo. San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale vivente che perdura da settecento anni".
Il centro storico di San Marino sul Monte Titano comprende tutti gli elementi che illustravano la sua identità all’epoca della sua fondazione e durante il periodo medioevale delle città-Stato italiane. Numerosi elementi del centro storico che sono stati conservati oppure, che sono stati restaurati, si iscrivono in una lunga tradizione.
La Repubblica di San Marino è uno stato con istituzioni peculiari. Le più alte cariche dello stato sono: i Capitani Reggenti, ovvero i Capi dello Stato. Sono due ed esercitano il potere collegialmente. Restano in carica solo sei mesi. L'investitura dei Capitani Reggenti avviene il 1 aprile e il 1 ottobre di ogni anno; il potere legislativo è esercitato dal Consiglio Grande e Generale, (parlamento), composto di 60 membri eletti a suffragio universale diretto ogni cinque anni con sistema proporzionale; il Congresso di Stato, organo esecutivo formato da 9 Segretari di Stato eletti tra i membri del Consiglio Grande e Generale
La Repubblica di San Marino ha un'estensione territoriale di 61,19 km² ed è il quarto stato più piccolo d'Europa. Situato nel centro-nord della penisola italiana, non ha sbocco al mare, anche se dista solo circa 10 chilometri dalla riviera adriatica. Il territorio è confinante con le regioni italiane Emilia Romagna e Marche.
Capitale dello Stato è la Città di San Marino. La lingua ufficiale è l’italiano e la moneta è l’euro. Il Monte Titano, sulle cui cime svettano le tipiche tre torri, è alto 750 m. s.l.m.
Il clima è temperato, caratterizzato da precipitazioni nevose nella stagione invernale, per lo più nella parte alta del territorio, sopra i 5/600 m.
Cenni storici sulla Repubblica di San Marino
La leggenda fa risalire la fondazione della Repubblica a un tagliapietre originario di Arbe, in Dalmazia, di nome Marino. Egli giunse a Rimini nel 257 d.C. dove lavorò fino a quando, per sfuggire alle persecuzioni contro i cristiani ad opera dell'Imperatore Diocleziano, dovette fuggire. Si rifugiò sul Monte Titano. Personalità carismatica e taumaturgo, sul monte Marino riuscì a coagulare intorno a sè una piccola comunità di cui divenne il punto di riferimento. Il Monte Titano gli fu donato dalla proprietaria, Donna Felicita (o Felicissima) per ringraziarlo di aver guarito il figlio malato. C'era il territorio, c'era la popolazione. Il senso di coesione e indipendenza fu trasfuso alla comunità da Marino. Si narra che le sue ultime parole prima di morire fossero: "Relinquo vos liberos ab utroque homine". Era il 301 d.C. e il seme dell'indipendenza era stato gettato. Poichè il terreno era fertile, germogliò.
La prima testimonianza di indipendenza di San Marino
Al di là della leggenda, è certo che il Monte Titano con le sue pendici fu abitato fin dai dai tempi preistorici. Lo testimoniano i numerosi reperti custoditi nel Museo di Stato trovati in varie campagne di scavo. Si consiglia la visione delle pagine dedicate ai ritrovamenti archeologici in http://www.museidistato.sm/mds/pianoterra.htm.
Tra i ritrovamenti più famosi, il prezioso Tesoro di Domagnano, una parure di gioielli in oro tempestati di pietre preziose ora conservata nel Museo di Norimberga.
Il primo documento che testimonia l'esistenza di una comunità organizzata sul Monte è il Placito Feretrano, una pergamena dell' 885 d.C., conservata nell'Archivio di Stato relativa a una questione di diritti di proprietà su alcuni fondi. Il Placito attesta che i diritti di proprietà facevano capo all'Abate di un Monastero sito a San Marino.
I Primi Statuti e leggi di San Marino
All'epoca dei Comuni la piccola comunità del Monte Titano cominciò a delineare una propria forma digoverno. Il territorio venne denominato allora “Terra di San Marino”, in seguito risulta denominato come “Comune di San Marino”.
Il corpo sociale affidò il proprio autogoverno all'Arengo o assemblea di capi-famiglia, presieduta da un Rettore.
Con l'aumento della popolazione, accanto al Rettore venne nominato un Capitano Difensore. L'Istituto più importante dello Stato era stato creato. Nel 1243 si nominarono i primi due Consoli, il Capitano e il Rettore, che da allora fino ai giorni nostri si avvicendano ogni sei mesi nella suprema carica dello Stato: si tratta dei Capitani Reggenti, ovvero i Capi dello Stato.
All'Arengo si deve la definizione delle prime leggi, gli Statuti, ispirati a principi democratici. I primi Statuti risalgono al 1253, ma il primo vero corpo di leggi dello Stato risale al 1295. Gli Statuti furono riscritti e aggiornati fino alla stesura del 1600, che è quella alla quale l'ordinamento fa riferimento.
L'autonomia di San Marino
Furono molte le situazioni pericolose che nei secoli il popolo del Monte Titano seppe fronteggiare consolidando la propria autonomia.
Due volte la Repubblica di San Marino fu occupata militarmente, ma solo per pochi mesi: nel 1503 da Cesare Borgia detto il Valentino e nel 1739 dal Cardinale Giulio Alberoni. Dal Borgia riuscì a liberarsi per la morte del tiranno. Dal Cardinale Alberoni seppe sottrarsi con la disobbedienza civile, chiedendo giustizia al Sommo Pontefice, che riconobbe il buon diritto di San Marino all'indipendenza per volontà del suo popolo.
L'omaggio di Napoleone Bonaparte a San Marino
Napoleone nel 1797 offrì ai sammarinesi amicizia, doni e l'estensione del territorio fino al mare. I Sammarinesi furono grati per l'onore di tali elargizioni, ma rifiutarono con istintiva saggezza l'ampliamento territoriale “paghi dei loro confini”.
L'episodio garibaldino
Nel 1849 il Generale Giuseppe Garibaldi, capo militare dei rivoluzionari che stavano combattendo per unificare l’Italia, si rifugiò a San Marino con circa 2.000 soldati per sfuggire alle armate dell’Austria e di Roma. Tutti trovarono rifugio nel territorio sammarinese. Le autorità riuscirono a evitare l'ingresso delle truppe austriache dando tempo ai garibaldini di lasciare il territorio senza spargimento di sangue.
Il presidente americano Abramo Lincoln cittadino onorario Lincoln nel 1861 dimostrò la sua simpatia e la sua amicizia per San Marino scrivendo fra l'altro ai Capitani Reggenti “.. Benché il Vostro dominio sia piccolo nondimeno il Vostro Stato è uno dei più onorati di tutta la storia ... “.
La neutralità di San Marino durante la II guerra mondiale
San Marino vanta una tradizione di ospitalità eccezionale in tutti i tempi. In questa terra di libertà non furono infatti mai negati il diritto d'asilo e l'aiuto ai perseguitati, di qualunque condizione, provenienza o idea. Durante la seconda guerra mondiale San Marino fu Stato neutrale, e benché avesse una popolazione di appena 15.000 abitanti, accolse e diede rifugio a 100.000 sfollati provenienti dal territorio italiano limitrofo che era soggetto a bombardamento.
Inno Nazionale
L'inno Nazionale della Repubblica di San Marino fu composto dal musicista italiano Federico Consolo (1841-1906) nel 1894, su richiesta del governo sammarinese, in vista della inaugurazione del Palazzo Pubblico.
L'inno è stato tratto da un breviario monastico conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, basato su una corale del X secolo.
Il Consiglio Grande e Generale (parlamento sammarinese) decise di adottarlo come Inno nazionale di San Marino nella seduta dell'11 settembre 1894. L'inno fu eseguito per la prima volta il 30 dello stesso mese, in occasione dell'inaugurazione del Palazzo Pubblico.
In precedenza, veniva suonato come Inno Ufficiale della Repubblica "Giubilanti d'amore fraterno", una marcia militare del maestro Ulisse Balsimelli.
L'inno Nazionale viene suonato dalla Banda Militare in occasione delle feste nazionali e delle cerimonie ufficiali.
Bandiera e stemma dello Stato
Il bianco e l'azzurro: i colori della Repubblica di San Marino
La bandiera di San Marino è composta da due bande orizzontali di uguali dimensioni: quella superiore è bianca e quella inferiore è azzurra. Al centro della bandiera è presente lo stemma nazionale. Tale bandiera fu adottata il 6 aprile 1862 e poi lievemente modificata nel 2011.
La bandiera dello Stato è esposta in tutti gli edifici che ospitano organi istituzionali. I cittadini espongono la bandiera negli edifici privati in occasione delle cerimonie ufficiali.
Il bicolore bianco-azzurro è la base anche per le bandiere dei nove Castelli (amministrazioni locali) della Repubblica. Come disposto nel 1997, tali bandiere riportano al centro lo stemma locale e, in verticale, lungo l'asta, il nome del Castello.
Nel 2011, una legge costituzionale ha regolamentato definitivamente l'uso, i colori e il disegno di stemma e bandiera. La bandiera è un rettangolo con una proporzione di 3/4 tra altezza e larghezza, ma viene data la possibilità di usare il più comune standard di 2/3 in ambito internazionale e nelle manifestazioni sportive.
Per un certo periodo si diffuse tra i privati cittadini la bandiera senza stemma a causa dell'interpretazione di una norma che vietava l'uso dello stemma della repubblica ai privati. Una successiva delibera chiarì che il divieto non riguardava la bandiera, che, pertanto, è una sola, nazionale e di stato: quella con lo stemma.
Anticamente, la prima bandiera di San Marino, adottata nel 1465 e commissionata a un artigiano fiorentino, era un tricolore orizzontale di colori arancione, bianco e viola con lo stemma nel centro. I colori si usano ancor oggi su gonfaloni di rappresentanza e in occasione di rievocazioni storiche. La Federazione Balestrieri Sanmarinesi li ha sulla propria insegna.
Quando nel 1797 il Consiglio Grande e Generale adottò una coccarda bianca e blu, molto simile a quella dei rivoluzionari francesi, si avviò un processo di cambiamento che portò ai colori adottati il 6 aprile 1862.
Lo stemma dello Stato mostra uno scudo che presenta al centro tre torri piumate su tre vette ed è fiancheggiato a sinistra da un ramo di alloro e a destra da uno di quercia.
Sopra lo scudo è presente una corona, simbolo di sovranità, sotto è presente un nastro con su scritta la parola LIBERTAS (Libertà). Lo stemma assunse la forma definitiva il 6 aprile 1862, a seguito dei trattati col Regno d’Italia. I colori sono tratti dallo stemma del sec. XIV, ove sono rappresentate le tre cime turrite del Titano, Guaita, Cesta e Montale, sormontate ciascuna da una piuma.